venerdì 22 agosto 2008

pensieri di una notte di mezza estate

quello che sai dimenticalo ancora...
la strada è più difficile...
la notte fa paura...
tu vedi grandi numeri...
ma io vedo la polvere...

...non fate incubi perchè tanto i vostri demoni sono qua fuori...
svegliatevi perchè quello che pensate di vivere non è un incubo...

...le vostre piccole iene tra poco non rideranno...

domenica 17 agosto 2008

changes

cambiamenti.
la vita non finirà mai di stupirmi, felicemente, drammaticamente.
equilibrio instabile pende sulle nostre teste.
eraclito aveva ragione: tutto scorre. pantarei
il contesto in cui vivevo un mese fa era completamente diverso.
c'era gente che rideva ed ora non lo fa.
c'era gente perplessa che ora non lo è.
c'era chi pensava di sapere e non sapeva.
c'era chi aspettava, ma non lo sapevamo.
c'era chi se ne era andato e non lo sapevamo.
c'era chi amava e chi non amava più.
io non sapevo che di li a breve avrei iniziato a fare la pausa caffè.
non conoscevo persone che oggi fanno parte del mio quotidiano.
conoscevo persone che ora devo ammettere di non aver mai conosciuto.
il finocchio fa bene alle coliche.
il disco dei sigur ros oggi mi piace più di ieri.
ho imparato a non guardare l'erba del vicino.
mi emoziona vedere le premiazioni olimpiche ed immedesimarmi nell'atleta che riceve la medaglia.
quest'anno non vedo premiazioni olimpiche perchè la mia vita cambia.
un saluto alle furbette di quartiere che pensano di avere tutto sottoo controllo.
ascolto nude dei radiohead e vi saluto.
cco

domenica 13 luglio 2008

12 luglio: sigur ros a roma


è davvero paradossale aver dedicato cosi poco tempo al blog proprio nel primo mese della mia vita senza dover fare un caxxo. probabilmente, il fatto di non dover più essere incollato tutto il giorno a disegnare davanti al pc mi ha portato ad allontanarmi anche da tutte quelle piacevoli distrazioni che mi facevano staccare per qualche minuto da calcoli e tavole infinite.
un mese che mi ha fatto girare un po per l'italia, prima a modena a vedere i rage against the machine, poi a milano per i radiohead, un saluto fugace alla cuginetta, una schiacciate di palle del toro (non avendo fontana di trevi ve tocca accontentavve de questo!!!!!) ed una passeggiata per la città; poi a senigallia a trovare alicetta. tornato a casa è iniziato il countdown del matrimonio di fra e ste che poi è andato benissimo, il tempo di riprendermi e sono partito a prendermi un po di fresco a san vigilio sulle dolomiti (di notte il piumone dalle caviglie saliva fino a coprirmiquasi per intero: altro che i 35 gradi romani!).
non avrei mai abbandonato quel freschetto se non per una buona causa, ma a casa avevo appuntamento con il biglietto dei sigur ros, ed allora rieccomi.

i miei amici mi prendono per il culo perche ogni volta che torno da un concerto a causa del mio entusiasmo dico sempre la stessa frase: ragazzi concerto dell'anno!

sarei tentato di affermarlo anche questa volta, perche la serata di ieri è stata eccezionale, la cornice della cavea dell'auditorium semplicemente fantastica, posto a sedere strepitoso (la scelta di prendere cavea e non platea si è rivelata vincente). scenografia sobria con dei palloni illuminati alle spalle dei musicisti. piu che un concerto è stata una festa, abiti stravaganti, salgono sul palco i quattro islandesi, inbracciano i loro strumenti e via si parte.
a seconda dei brani l'ensemble cambia corpo, prima il quartetto d'archi, poi come in una festa di paese ecco entrare la sezione fiati con la bianca divisa della banda; è tutto cosi informale che sembra di stare tra amici, di canzone in canzone ci si scambia gli strumenti, le suite si susseguono, vecchi successi (ovazione per hoppipolla) e il nuovo disco, rarefazione e marce allegre si mischiano: delirio quando su richiesta tutto il pubblico si alza in piedi ed inizia a dare il tempo battendo le mani sulla base del nuovo singolo (video bellissimo come sempre!): bolle di sapone, coriandoli bianchi sulle nostre teste e la sensazione di avere davanti degli artisti unici che amano sconfinatamente quello che fanno.
è stata davvero una fortuna esserci ieri sera; a loro modo stanno scrivendo una pagina di storia della musica contemporanea. concerto potenzialmente perfetto.

martedì 17 giugno 2008

settimana calda

mmm, giusto il tempo di riprendermi dal viaggio in treno modena roma reduce dal concerto dei rage against the machine, che per ora non commento (caxxo che concerto), festeggiare il miio compleanno in giro per la città eterna con manu e stasera con gli amici a vedere l'eliminazione dell'italia e poi domani si riparte: prima milano a salutare i radiohead e poi in giro chissa dove fino a sabato per l'addio al celibato del mio fratellone nonche cognatone nonche amicone! dio bono come pompa il pippero!
un bacio ai pupi e a chi ci mette poco a cambiare abitudini. cco

giovedì 12 giugno 2008

10 anni fa usciva "5" di LENNY KRAVITZ

Leggendo il blog del caro Seldon, mi trovate alla voce blog preferiti, “la musica di cco”. Voi direte, ma quanto caxxo sei egocentrico che ti auto-celebri, avete ragione, lo sono parecchio; la realtà è che non parlo da un bel pò di musica, ed allora pur avendo appena scelto un libro da leggere, quasi al primo gradino della scala che mi porta in giardino, faccio marcia indietro e di getto vi parlo di “5” di Lenny Kravitz.

Alzi la mano chi non ha ascoltato almeno una volta questo disco! Non si può non rimanere affascinati da questo personaggio controverso spesso al limite tra un genere sofisticato e uno stile un po’ tamarro.

Dismessi gli abiti del rocker, tagliate le lunghissime trecce rasta, lenny entra in studio da solo, da solo scrive e suona tutte le tracce che compongono il disco; questa scelta di abbandonare, almeno in studio, la formazione classica a quattro si traduce inevitabilmente in un abbandono delle sonorità analogiche a favore dell’introduzione nei brani di computer e sinth: la scelta di esplorare nuove strade si rivela vincente, e credibile.

Il disco apre con un omaggio al funky anni 70, Live è un brano che non sfigurerebbe assolutamente nella colonna sonora di miami vice; in supersoulfighters più che Hendrix il buon Kravitz sembra attingere dalla lezione soul di Prince, coretti sexy e flanger alla chitarra, basso corposo, strilla alla James Brown, davvero una goduria.

Il disco è scandito da un alternanza di forti e piano, i belong to you è una ballad intimista dalla forte carica erotica;con Black velveteen facciamo un salto in avanti di parecchi decenni, cassa quattro quarti, voce effettata ed una chitarra che per la prima volta non è in primo piano, un vero esorcismo per la nostra star.

Altro break, if you can’t say no e thinking of you i due brani più celebrati dell’intero disco, confermano la virata soul; l’intermezzo minimal di Take time apre le porte al rock un po troppo epurato di Fly away.

Ancora soul e anni 70 nelle campane e nei fiati alla chic di it’s your life; riascoltando il disco con attenzione devo correggere il tiro, altro che computer qui si celebra la febbre del sabato sera! Basta ascoltare la strumentale Straight cold player intarsiata di assoli di sax, e ritmiche care a mr. Sex machine per rendersene conto.

Ancora spazio per atmosfere soffuse e storie d’amore nelle note di little girl’s eyes; you’re my flavor e can we find a reason chiudono il disco continuando a percorrere la strada melodica che alla lunga risulta vagamente melensa.

Insomma, che pur seguendo ed ascoltando con piacere l’opera di questo indubbio artista non ne fossi un fan lo sapevo, rimango compiaciuto da determiante sue scelte stilistiche, ma allo stesso tempo continuo ad aspettare da ormai 20 anni un disco che mi convinca appieno, per ora per me rimane uno dei migliori incompiuti del panorama rock mondiale

VOTO: 7-\10

un bacio ai pupi. cco

ps: donne ringraziatemi per la foto!

domenica 1 giugno 2008

chiumo!!


é andata!

strano, ma non ho parole da scrivere, sarà il rifiuto per qualunque forma di ragionamento che ho deciso di avere da giovedi verso ora di pranzo fino ad oggi!

103 volte grazie a tutti.

grazie a manuela, ai miei genitori, agli amici e parenti, grazie a chi mi ha dato la forza di non mollare, a chi nel momento dell'aiuto non ha saputo dirmi di no, a chi anche con una sola frase mi ha messo di buon umore, a chi ha sopportato in silenzio i miei momenti no, a chi si è completamente disinteressato a me ottenendo l'unico risultato di farmi stare più concentrato, ai compagni di postazione in aula cad con i quali ci si tirava su a vicenda, ad alice, francesca, valerio, igor ed emanuele per l''aiuto concreto nella realizzazione della tesi, grazie alle persone che mi hanno guidato dalla quarta dimensione, grazie a "giovanni e giacomo!", alla musica ispiratrice, al prof cecere, grazie a gugu e dado, a fabio e cristina (siete i miei tesori) , a chi sta per nascere (o forse è nato!!), grazie al 3 e alle piramidi, a te che se anche non ti nomino sai che per me sei speciale (manu tranqui non c'ho l'amante!), a chi pur non conoscendomi è voluto starmi vicino cmq.

vi abbraccio tutti

dott. ing. lup. man gran farabut. cco

mercoledì 28 maggio 2008

29 maggio

torno dopo quasi 2 mesi incredibili per comunicare che nelle prossime 24 ore chiudo l'avventura universitaria.

a presto per commenti su quello che sta per essere uno dei momenti cardine della mia vita.

ciauuuu

domenica 6 aprile 2008

10 anni fa usciva MEZZANINE dei MASSIVE ATTACK

Stento a crederlo, ma sembra siano passati 10 anni da quello che è il miglior disco non solo dei Massive attack, ma probabilmente anche di tutto il movimento trip hop inglese (e quindi mondiale).

La tecnica che utilizzo per scrivere queste pseudo “guide all’ascolto” prevede appunto la stesura di un commento affidata al riascolto dei brani in presa diretta, confesso che in questo caso sto faticando: i giri di basso che tolgono il respiro delle iniziali Angel e Risingson mi distolgono completamente dalla scrittura e mi rapiscono, mi portano in una dimensione parallela fatta di luci cupe, atmosfere fumose abitate da uomini dal look futuristico.

Silenzio.

Un vinile sul piatto che gira, volumi che salgono, 2 loop, un pianoforte e poi la voce d’angelo; Elizabeth Frazer irrompe e purifica, è nata Teardrop: il brano della vita, quello per cui tutti ti ricorderanno, quello che farà innamorare, quello che farà ripensare a ciò che non c’è.

Il cammino prosegue, le voci sussurrate di Inertia creeps ci guidano in questo mondo da fiaba, proiezione di arabeschi misteriosi in bianco e nero; all’intervallo strumentale di Exchange succede Dissolved girl in cui alla sensuale voce di Sarah jay si contrappongono dei chitarroni distorti che ci sorprendono.

In man next door la temperatura risale, e le algide visioni postindustriali si trasformano in crepuscolari spiagge del centro america; ma eccoci di nuovo sbalzati in Inghilterra in uno dei brani più squisitamente di genere di tutto il disco; Black milk racchiude già nel titolo l’essenza del trip hop, ossia l’antitesi tra la macchina e l’uomo, tra la fredda meccanica e il calore del corpo, tra basi e campioni e cantato.

La title track è probabilmente il brano più ostico dell’intero disco, sei minuti scarsi di sussurri su base percussiva che man mano si fa sempre più convulsiva, siamo all’epilogo ed ormai ci siamo immersi nel lato più sperimentale di questo genere: la trama si fa al tempo stesso più complessa ma minimale, se non ci fosse nuovamente la femminilità di liz Frazer ad illuminarlo, Group four rimarrebbe un brano per pochi appassionati!

Un brano che per sette minuti viaggia alla stessa velocità che poi improvvisamente si velocizza fino a fermarsi e concederci gli ultimi minuti con i titoli di coda della ripresa di Exchange.

Il trip hop è il genere che meglio è riuscito a far convogliare tra i suoi fans, appassionati di genere completamenti diversi: il rockettaro da sempre poco incline all’uso dei computer nella musica non ha saputo rinunciarvi cosi come i “malati” dell’elettronica hanno dovuto fare un passo indietro e godere delle atmosfere dark e passionali di band come massive attack, portishead o lamb.

Per gli appassionati, o per chi volesse diventarlo a luglio i massive attack tornano in italia per una serie di date, tra e quali Roma: il biglietto non l’ho ancora comprato ma credo che difficilmente mi sfuggiranno!

Un bacio ai pupi. Cco

Voto: 8-\10

domenica 30 marzo 2008

sabato 29 marzo: paolo benvegnù - diana tejera. live at circolo degli artisti

Quest'ora di sonno detrattami illegalmente so che la pagherò, la pagherò perche questa settimana le vicende personali e non, mi hanno sdoganato in una dimensione inusuale per il cco di questi ultimi tempi.

Che sensazione strana rimettere piede in un piccolo club per vedere un concerto (ne è passato di tempo cazzio!); in fin dei conti questa è la mia dimensione ideale per godere della musica, contatto diretto con il palco e con gli artisti per poter godere delle loro espressioni, in piedi, stretti uno vicino all'altro a cantare e godere.

In perfetto stile impiegatizio, avendo letto che la serata iniziava alle 22.00, siano entrati alle 21.30: dopo aver bevuto qualcosa, fatto il giro nel giardino del locale e dato una sbirciatina al negozietto di cd (sapendo che non avrei dovuto comprare niente) siamo entrati nella sala: eravamo noi sette più qualche barman che preparava il suo box.

acquisita la prima fila senza neanche dover lottare un pochino, abbiamo atteso l'inizio della serata chiacchierando amabilmente: il set di Diana Tejera è servito ad attirare la gente che nel frattempo arrivava alla spicciolata; brava e credibile sul palco insieme alla sua acustica ed un violinista, 25 minuti di buona musica per un'artista emergente che ha comunque saputo conquistare applausi sinceri.

breve pausa ed ecco entrare la paolo benvegnù band: impeccabilmente eleganti, non tradendo la tradizione gia presente ai tempi degli scisma, i cinque in giacca e cravatta partono: Benvegnù imbraccia un'acustica modificata con una custodia da cd appiccicata sul foro della cassa e sole quattro corde, che nell'arco di 2 minuti diventano 3; finito il brano, per un attimo credo che Paolo palesemente innervosito per la corda rotta subito, stia per prendere ed andarsene ed invece piano piano lo show prende consistenza.

paolo si è circondanto di giovani ragazzi tutti polistrumentisti dalle indubbie qualità, affiatati e ben diretti dal loro "direttore d'orchestra"; alternanza di brani estratti dai due cd pubblicati nella sua carriera da solista per uno show intenso e di indubbio spessore: il tema dell'amore come sempre è l'epicentro dei suoi testi, continuamente dedicati con sguardi e sorrisi alla sua amata proprio dietro di noi (precisamente dietro ad Andrea!).

E' passato troppo poco tempo dall'acquisto del nuovo cd, quindi rrimediabilmente mi emoziono e mi lascio trascinare di più dai brani estratti da "piccoli fragilissimi film": ed allora eccomi a cantare, "Cerchi nell'acqua", la straripante "il mare verticale" o "suggestionabili"; i brani si susseguono senza pausa tra l'uno e l'altro, il signor Benvegnù pian piano si scioglie fino ad un divertente siparietto in occasione dell'intro di un vecchio brano degli scisma "troppo poco intelligente". c'è spazio anche per qualche nota di Back in black degli acdc e il ritornello di Bohemians like you (si intitolava cosi?).

A metà strada tra il cantautorato e la psichedelia retrò, emerge un progetto originale come del resto lo è l'artefice di tutto.

nb: se qualcuna di quelle ragazze che ha fatto migliaia di foto per caso leggesse, sarei grato di ricevere qualche scatto ricordo!

un bacio a tutti cco

giovedì 27 marzo 2008

un abbraccio a mumia.....


Una bella notizia ha illuminato il mio pomeriggio da tesista.

Annullata la pena di morte per Mumia Abu Jamal.

Simbolo della lotta contro la pena capitale, da 26 anni Abu Jamal viveva nel braccio della morte, condannato, per il presunto omicidio di un poliziotto, in un processo farsa e razzista.

Anni di manifestazioni, comitati e concerti che in parte mi hanno visto sostenitore insieme ad associazioni come Amnesty International, sono serviti ad evitare l'ennesima barbarie inumana.

Una grande notizia, alla quale spero ne seguano altre.

(secondo me il compagno berlusca stasera se presenta alle tv con trecce rasta e cerone più scuro del solito!)

...quando la musica parla: coldplay - the scientist

dal diario di un amico......

"Sono venuto per incontrarti, dirti che mi dispiace
Non sai quanto sei bella.
Dovevo trovarti per dirti quanto ho bisogno di te
Dirti che ti ho trascurata

Dimmi i tuoi segreti e fammi le tue domande
Ricominciamo tutto da capo.
Correndo in cerchio, si vedono le code
le teste sono in un silenzio a parte

Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
E' così un peccato dividerci
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura
Portami indietro all'inizio

Stavo solo calcolando cifre e numeri
mettendo i tuoi problemi da parte
Problemi di scienza; scienza e progresso
Non parlano forte come il mio cuore

dimmi che mi ami, torna e assillami
E corro verso l'inizio
Correndo in cerchio, rincorrendo le nostre code
Tornando indietro a quello che siamo

Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
E' così un peccato dividerci
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
Nessuno ha mai detto che sarebbe stata così dura"

(grazie per la traduzione a testimania)

domenica 23 marzo 2008

memorie pasquali

dopo essere rientrato alle 3 con l'ultima pinta di rossa dell'habanera ancora sulle tonzille, mi ero ripromesso di fare una lunga dormita, come capita tutte le sante (aggettivo che oggi ci sta tutto!) volte, alle 8,30 il solito parente insonne si è attaccato al telefono per fare gli auguri ed ha messo fine ai miei sogni più reconditi.

il tempo di seguire, si fa per dire, la seconda parte del gran premio, assumere subito 3000 cal con la pastiera della mammina e non riuscire come sempre a montare la sorpresa dell'ovetto kinder che immancabilmente ho trovato a casa ed eccomi qua a scrivere ste quattro righe, e sperare che ognuno di voi possa trovare dentro l'uovo la "sorpresa che desidera". un abbraccio miei cari amici. cco

domenica 16 marzo 2008

ITALIA VS SCOZIA : 23-20 NIENTE CUCCHIAIO DI LEGNO

Quella di ieri è stata una giornata di festa prima che sport: frase che risulta scontata per il rugby, ma è cosi.

Si arriva allo stadio parecchio prima per socializzare con le tifoserie ospiti, gustarsi un po di sano folklore e mangiarsi un panino con la salsiccia innaffiato da dosi massicce di birra.
Si sorride e si è predisposti alla serenità, si scambiano battute, si cerca l'affare nelle bancarelle che vendono maglie e sciarpe e poi ci si infila nel fiume di persone che entrano allo stadio.
Dentro lo stadio si sta mischiati italiani e scozzesi, i padri insegnano ai propri figli a non fischiare l'avversario che segna o il proprio giocatore che sbaglia, entrano le bande, quella dell'esercito per l'italia, una tradizionale con cornamuse per la scozia, entrano le squadre, si cantano e applaudono i due inni e poi comincia la partita.
i cori delle due tifoserie incitano le proprie squadre a non mollare, ma si applaude l'avversario se gioca meglio. l'italia vince, si esulta e ci si abbraccia, poi ci si infila nel fiume ci gente che esce dallo stadio, si da una pacca sulla spalla del tifoso sconfitto, si beve insieme, si cerca l'affare nelle bancarelle e poi si rientra a casa sfiniti ma con il sorriso sulle labbra convinti di essere stati parte di una grande festa di sport.
all'anno prossimo scozzesi! ciao cco

lunedì 10 marzo 2008

e alla fine arriva Polly Jean Harvey

PJ HARVEY: Roma, Auditorium parco della musica, 9 marzo 2008

Ieri si è avverato un desiderio.

Credo che sarò breve.

Per molti quello di ieri sera sarà stato un bel concerto, per tanti un gran concerto, per me è stato “il” concerto: ho dovuto attendere quasi 15 anni, ma ho aggiunto un’altra pennellata a quel quadro intitolato musica.

Ho visto centinaia di concerti, in tutte le condizioni possibili di location, pubblico, acustica e predisposizione celebrale, ma pochi mi hanno emozionato e fatto venire un nodo in gola; quando ha attaccato il jack alla chitarra ho volato, mi è bastato sapere quello che sarebbe successo di li a pochi secondi per far palpitare il mio cuore: tanto immensa nella sua figura gracile da rendere il palco, che fino ad un minuto prima con le luci accese era sembrato sproporzionato, piccolo piccolo.

Elegante e sorridente (non me lo sarei aspettato) ha ripercorso la sua storia musicale regalando agli spettatori le versioni intime dei suoi brani più famosi; come in un film sembrava di spiare pj nella stanza della sua fattoria sulle colline del Dorset, comporre musica con l’ausilio ora di una chitarra ora del pianoforte, un metronomo a segnare il tempo, una drum machine per riempire alcuni brani ed il leggio con i testi al suo fianco.

Incredibilmente spontanea, si è intrattenuta con il pubblico tra un brano e l’altro raccontando la genesi delle sue canzoni, facendo battute e chiedendo alla platea consigli sulla scaletta; White chalk, suonato quasi per intero, è sicuramente il disco ideale dal quale attingere per un concerto del genere, l’aulicità di White chalk (la mia preferita del disco omonimo), The devil, gli acuti mozzafiato di Grow grow grow o The mountain sarebbero bastati ha giustificare il prezzo del biglietto (a luglio bjork dovrà sudare parecchio per giustificare il costo doppio), ma riascoltare To bring you my love come primo brano della serata, o Rid of me, che davvero non mi aspettavo, è stato davvero da brivido; che dire poi dell’arrangiamento per drum machine e arpa celtica (almeno credo!) di Down by the water, o della nuova chiave di lettura di Angeline legata a My beautiful Leah con un loop percussivo.

Sicuramente sto dimenticando qualche brano, vi assicuro che quella di ieri sera è stata una serata fondamentale nel mio percorso musicale; indimenticabile.

Voto 9\10

sabato 8 marzo 2008

subsonica in concerto: 7 marzo 2008 Palalottomatica di Roma

Ieri sera è iniziato il lungo weekend musicale di cco.

Dopo quasi 10 anni torno a vedere i Subsonica, con quale pelo bianco in più sulla barba (a dire il vero 10 anni fa non c’erano proprio) ed un posto comodo anziché gli sgomitamenti sudaticci della precedente occasione (come cambiano le cose!).

Pubblico delle grandi occasioni al Palalottomatica, esaurito in ogni ordine di posto grazie anche ad una politica dei prezzi tutto sommato contenuta; sono le 21.40 quando le luci lentamente si spengono, e sospinti da un boato salgono sul palco Samuel e soci dopo una intro mistica: un palco splendido degno di una band di livello internazionale con una parete di led luminosi alle spalle dei 5 che si esibiscono suonando disposti sullo stesso piano ed una ulteriore parete di led davanti i musicisti che sale e scende a seconda delle situazioni; grande impatto smorzato solo dal fatto di aver visto qualche estratto della tournee in tv.

La sensazione è quella di avere di fronte una band che ha fatto il definitivo salto di qualità; subito Veleno e La glaciazione, estratti dal nuovo album L’eclissi, che secondo me dopo un disco con più di qualche interrogativo, riconsegna ai Subsonica lo scettro di miglior band alternative italiana: una miscela di rock su basi “tecno” che mandano in delirio il pubblico romano tutto in piedi a ballare.

Lo show è diviso in due set di circa 45 minuti l’uno, più l’encore finale, per un totale di due ore scarse di musica suonata in maniera egregia; la tracklist attinge a piene mani dall’ultimo disco nel quale emergono senza ombra di dubbio oltre alle atmosfere da club delle succitate Veleno, La glaciazione, la velenosissima Il centro della fiamma, e i due brani dal forte impatto sociale, Piombo dedicata all’autore di Gomorra Michele Saviano, e Canenero la quale senza troppi giri di parole parla della violenza sui minori.

In una scaletta completa e corposa c’è spazio anche per i dischi precedenti, ed allora ecco prendere forma le hit di microchip emozionale: l’energia di Colpo di pistola, e Liberi tutti, l’ipnosi di Discolabirinto, la malinconia di Il cielo su Torino dedicata al cielo romano (temo sia un dedica fatta ad ogni concerto ma il pubblico va in delirio alla frase di Samuel).

Non mancano i singoli di Amorematico, citerei Nuvole rapide (vero cavallo di battaglia della band) e Nuova ossessione; la sensazione è che lo show si sviluppi da sinistra verso destra, ovvero da Boosta a Max Casacci, prima parte più tecnologica in mano al creatore di suoni e man mano che i brani si susseguono un lento e progressivo aumentare dei livelli della chitarra: tutti da applauso, da Samuel che sa esaltare il pubblico con un atteggiamento sincero e comunicativo, alle trame sonore di max, boosta e vicio fino a ninja il quale secondo me merita un elogio a parte: incredibile la precisione con cui la sua batteria dialoga con i sampler di boosta, meccanicismo puro indispensabile per il genere di musica che i Subsonica compongono.

Gran finale con Tutti i miei sbagli e Stagno con il palalottomatica illuminato a giorno.

Due note a margine: la prima è la goduria nell’ascoltare la rivisitazione di Up patriot to arms di Franco Battiato (già coverizzata anni addietro dagli estinti Disciplinatha), la seconda è stata apprendere che ieri era il compleanno di Samuel, aver deciso di festeggiarlo in questa città mi ha fatto davvero piacere.

Voto: 8\10


appena trovo il tempo posto le foto su flickr...intanto guaradte la faccia di Boosta! a presto cco

giovedì 6 marzo 2008

Morgan....perchè lo fai!!

zapping....rai due: gli amici di maria de filippi? non è possibile! infatti.
é iniziato x-factor, la versione italiana dello show che ha scoperto Leona. siamo alla frutta.
la scena che si presenta è questa: finte audizioni per scegliere i concorrenti, sembra di essere a quell'altro programma farsa della Corrida: tra nani e mangiafuoco sbucano quelli bravi che suscitano brividi nei corpi degli esaminatori. fintissimo.
la tragedia è che ad esaminare ci sono una 60enne a me sconosciuta, la ventura (non sapevo fosse esperta di musica) e Morgan che ci mette poco ad entrare nella ruolo del maestro che plasmerà i suoi ragazzi
giustamente dopo aver reinterpretato i brani di de andre in un eccellente disco, il passo successivo non poteva essere che prostituirsi in tv: sei scandaloso.
prepariamoci al trionfo di una splendida ragazza e a litigate in diretta con opinionisti onanisti.

buona giornata.

lunedì 3 marzo 2008

i concerti della settimana

quella di questa settimana è una grande programmazione per la musica a Roma. almeno 4-5 grandi appuntamenti.

riassumendo:

stasera: Mike Patton - Zu al Circolo degli artisti
martedi 4 marzo: Cut copy all'akab
mercoledi 5 marzo: Droning Maud al Traffic
giovedi 6 marzo: Tung al circole degli artisti
venerdi 7 marzo: Subsonica al Palalottomatica
sabato 8 marzo: Eels all' Auditorium
Offlaga disco pax al circolo degli artisti
Telefon tel aviv all'auditorium
domenica 9 marzo: PJ Harvey all'auditorium

giovedì 28 febbraio 2008

dopo festival

mi sono bastati 5 minuti per sentenziare: visto che sanremo è sanremo (purtroppo!)

ma non sarebbe meglio fare un pre festival e mandare le canzoni dopo la mezzanotte?

ascoltabili: frankie hi nrg, max gazzè e tiromancino (forse elisa travestita da l'aura)

mercoledì 27 febbraio 2008

caos a.d.

è l'anno del caos. così raccontavano quasi 10 anni fa i sepultura.
mi sento la testa come se milioni di billie sbattesero tra di loro e per rimbalzo sulla mia scatola cranica. le notizie della tv sono disgustose sia di per se che nelle maniere in cui ce le propongono. invece del silenzio, la ricerca del dettaglio che possa farti ritorcere le budella. sia santificato il festival che almeno ha rinviato di qualche giorno lo speciale di porta a porta (perche non c'è stato vero?). a roma 5 ragazze sono morte, anzi sono state uccise da un folle a bordo di una macchina (ma che cazzo correte! risparmiate 5 minuti?? (siete delle merde). la vita continua fagocitando tutto, ognuno preso nella quotidianità. la mia fatta di revisioni annullate, incazzature e lavori in corso, ritardi e rinunce. 5 anni fa ero ad un funerale, quello di Albertone, che per noi romani (e non solo) era uno di casa: pensaci tu a farle fare due risate.si riparte, è l'anno del caos.

venerdì 22 febbraio 2008

lottomatica roma-unicaja malaga 75-67

Era da tempo che pensavo di tornare a vedere una partita di basket.
Io e manu abbiamo una coppia di amici, lei è spagnola di Malaga grande tifosa di basket (ex abbonata), e tutte le volte che ci incontriamo a fine serata ci salutiamo promettendoci di andare al palasport insieme a vedere una partita.
Una simpatica coincidenza ha voluto che nel girone di eurolega con Roma capitasse proprio la squadra andalusa; la telefonata non ha tardato ad arrivare,e così eccoci qua, rai manu ivan e julia al palalottomatica a tifare con le loro diverse convinzioni: una serata di festa e divertimento in cui i 5 tifosi spagnoli presenti hanno potuto tifare senza rischiare di essere accoltellati.
La partita è stata esaltante, equilibrata fino alla fine, la squadra romana guidata dal veterano Fucka ha fornito una prova maestra in tutto il suo collettivo: i 19 punti di Ukic, le giocate hawkins e jabber, le penetrazioni Stefansson hanno deliziato un Palalottomatica non pieno ma rumoroso!

Con questa vittoria Roma rimane in corsa per il passaggio di turno.


IL TABELLINO - Lottomatica Roma: Stefansson 10, Lorbek 9, Gabini 10, Ukic 19, Hawkins 11, De La Fuente 3, Crosariol, Bagnoli 3, Fucka 5, Jaaber 5. N.e.: Tonolli. All.: Saibene. Unicaja Malaga: Popovic 6, Welsch 12, Ndong 2, Jimenez 4, Haislip 20, Kus 11, Gabriel 6, Santiago 4, Castle 1, Sanders 1. N.e.: Prestes. All.: Scariolo. Arbitri: Rems (Slo), Koukoulekidis (Gre), Latisevs (Lat). Note, tiri da 3: Lottomatica 9/24, Unicaja 5/18. Tiri da 2: Lottomatica 20/45, Unicaja 15/27. Tiri Liberi: Lottomatica 8/9, Unicaja 22/33 . Rimbalzi: Lottomatica 33, Unicaja 37. Palle recuperate: Lottomatica 18, Unicaja 7. Palle perse: Lottomatica 7, Unicaja 17. Spettatori: 4458.

davvero una bella serata grazie anche alla compagnia squisita. alla prossima cco

sabato 16 febbraio 2008

Padmini Chettur "paperdoll"

Roma - Auditorium Parco della Musica
6-26 febbraio 2008 "EQUILIBRIO, festival della nuova danza"

venerdi 15
sala Petrassi, ore 21

Padmini Chettur India
"Paperdoll" prima italiana




Devo dire che a distanza di circa dodici ore dall'evento, le mie riflessioni mi stanno portando ad un lento ma sorprendente e progressivo gradimento della serata. tra le varie forme che l'uomo ha scelto per esprimere l'arte e trasmettere dei messaggi ai suoi simili, sicuramente la danza è tra quelle che meno mi affascinano: la realtà è che ogni volta che mi ci avvicino rimango colpito e devo smentire il mio scetticismo.
Anche la danza, come la musica o la pittura, ha infinite sfumature espressive e sicuramente la pieces di ieri sera ha esulato dai canoni tradizionali di genere, ma daltronde il festival non si sarebbe chiamato della Nuova danza! Padmini Chettur è una coreografa indiana non ancora quarantenne, proviene dalla scuola tradizionale di danza indiana dalla quale carpisce la sensualità dei movimenti del corpo per reinterpretarli con canoni contemporanei.
Ecco allora nascere Paperdoll. Le paperdolls non sono altro che le bambole di carta con le quali tutti abbiamo giocato da bambini, legate indisolubilmente per le mani l'una all'altra, fino all'immancabile strappo. Cinque ballerine di bianco vestite, riempiono il palco eseguendo movimenti meccanici lenti e ripetitivi, ossessivi a volte, come la base sonora minimale che serve quasi esclusivamente da metronomo per scandire il tempo: legate come le bambole tramite le braccia, esplicitano il concetto di azione e reazione creando una catena che a volte si spezza proiettando le ballerine in diverse direzioni.
l'immobilità inanimata di una bambola di carta mossa dal vento in maniera impercettibile non impedisce alla coreografa di dare dinamicità alla scena: come mi ha spiegato Manu, si è avuta la sensazione, malgrado ci fossero solo cinque ragazze sul palco, che lo stesso fosse riempito.
malgrado qualche brusio e qualche sbadiglio di troppo (non nostri ci tengo a precisarlo) lo spettacolo è stato applaudito calorosamente.

lunedì 11 febbraio 2008

i consigli di ccomix per la settimana concertistica 2

settimana densa di appuntamenti per gli amanti della musica live qui a roma.
ecco l'elenco:

martedì 12 febbraio : the raveonettes, circolo degli artisti (indie rock)
mercoledi 13 febbraio: zu, init (avant-garde)
mercoledi 13 febbraio: to rococo rot, circolo degli artisti (electronic)
giovedi 14 febbraio: the mission, circolo degli artisti (rock)
venerdi 15 febbraio: 24 grana, strike (rock italia)
sabato 16 febbraio: deflore, init (industrial)
domenica 17 febbraio: ectogram, sinister noise club (electronic)

buona visione e buona settimana. cicciomix

venerdì 8 febbraio 2008

10 anni fa usciva LINGO degli ALMAMEGRETTA

Il mio rapporto con le “anime migranti” inizia nell’estate del 1993, siamo quindi ancora lontani dall’era internet e da tutto ciò che ne consegue; non basta un click per ascoltare e conoscere, bisogna ancora affidarsi alle radio, alle riviste e nei casi più fortunati radunarsi in arene polverose ed assistere ai concerti. È la stagione dei centri sociali, della spensieratezza, delle troppe birre, della scoperta del kebab, dell’acquisizione di una coscienza politica più matura ma anche del fancazzismo più becero.

Al “villaggio globale” per cinquemila lire si offre cultura, ed io con i miei amici nella calda estate romana spesso stiamo li, a passeggiare tra gli stand di libri e cianfrusaglie etniche in attesa dell’inizio del concerto che come consuetudine non inizia mai prima delle 23,00: csi, afterhours, casino royale, Marlene kuntz, disciplinatha, 99 posse, bisca, bandabardò, ustmamò e tanti altri ridefiniscono i parametri di riferimento della musica italiana regalando entusiasmo e il risveglio dell’underground italico dopo un decennio di silenzio quasi totale.

Durante la tournee di “Animamigrante” (primo disco) sbarcano a Roma i napoletani Almamegretta, quartetto che miscela la cultura musicale napoletana ai nuovi suoni provenienti d’oltremanica (mi riferisco al trip hop e al dub), grande concerto a base di bassi pompati, napoletanità dotta e spiragli di mondo arabo; rimango folgorato da tanta innovazione, dal sapiente utilizzo delle nuove tecnologie sonore adattate, non più al mondo delle discoteche, ma per produrre musica popolare.

Con Almamegretta e 99 posse riscopro il dialetto napoletano, da parte dei primi c’è però l’aspirazione di portare la loro musica oltre i confini italiani, di far parlare le note oltre uno stupefacente Raiz, per i 99, la musica è invece il veicolo al quale aggrapparsi per manifestare la loro militanza politica: questa differenza li porterà ad intraprendere strade diverse, sempre più divergenti con gli anni.

Lingo è il terzo disco della band, editato dopo il succitato Animamigrante e Sanacore, produrranno in seguito 4\4 ed Imaginaria prima dell’uscita dalla band del cantante Raiz che intraprenderà una carriera solista; “sciuogli e’ cane” del 2003, che è cantato da diversi amici presi in prestito da altre band, risente della mancanza di unitarietà. Ad oggi rimane l’ultimo disco in studio degli Almamegretta che nel 2004 vivono sulla loro pelle la tragica scomparsa in un incidente di Stefano Facchielli meglio conosciuto come D RaD il dub-maker della band.

Ma parliamo del disco, che come si dice in questi casi è quello della svolta; è proprio D RaD a trascinare la band verso nuovi lidi, a creare quel sound che negli anni successivi diventerà il marchio di fabbrica della band. Svolta elettronica dunque, una miscela di dub, drum ‘n bass e club culture sovrapposta alla fiera napoletanità di Raiz, che però ora canta anche in inglese (simpatico il doppio flyer del cd uno con testi originali, l’altro con traduzioni da inglese e napoletano!).

Undici tracce strepitose, originali, rivoluzionarie perché dal respiro internazionale, non è necessario chiamarsi Massive Attack ed abitare a Bristol per scrivere nuove pagine di questo genere musicale; per il lancio del disco viene scelta Black Athena (quarta traccia), che crea subito rumore tra i fan della band, i conservatori gridano al tradimento, chi come me non si lascia intimidire dalle nuove sonorità rimane invece esaltato dal ritmo aggressivo, dal beat incalzante e da un relativo abbandono di quelle figure seriose che avevano caratterizzato gli Alma nei precedenti lavori.

Il disco si apre con Gramigna, una dichiarazione di intenti della band, che mette le ali e decide di volare sempre più in alto e lontano, grande basso pulsante che duetta con un Raiz sempre più affascinato dal mondo arabo; D RaD e Gennaro con Roots mettono in piedi un grande brano dub, nel quale come per la traccia precedente ci sono strofe cantate in inglese da altri ( Dave Watts ora, Julie Higgins prima).

In 47 i ritmi scendono, brano che racconta della morte di Gennaro, ventenne ucciso per un regolamento di conti, e che mette in evidenza la crisi della nostra generazione, che purtroppo sta progressivamente perdendo gli appigli a cui aggrapparsi e i valori in cui credere. Black Athena ripercorre con un nuovo mezzo di locomozione la strada di Figli di Annibale (brano comparso in Animamigrante), denunciando il razzismo che mai, dico mai è giustificato nei confronti di qualunque colore, provenienza, religione o fede politica, attraverso lo sfogo di un ipotetico uomo di colore.

Con ninas l’immersione nella dance hall è definitiva, brano dub infarcito di inserti vocali fanciulleschi e stornelli napoletani; Berberia nei suoi due minuti abbondanti seduce per la sua sensualità avvolgente, sofisticata.

Seduzione per seduzione, la voce di Raiz conquista il mio cuore, quando in Fatmah l’animo moresco del cantante, sorretto da una sezione d’archi dichiara i suoi sentimenti più intimi; il diario segreto continua ad essere letto tra le righe sofferte di En-sof, brano minimale dalla ritmica drum n’ bass.

Le percussioni tribali danno il la al brano più lungo del disco: Suonno, malgrado il titolo veniamo catapultati al centro di una pista da ballo, per sette minuti di puro sfogo dancereccio. È tempo di fermarsi, e riflettere: ancora amore nel testo di Respiro, base algida e voce calda si scontrano per mettere in risalto le pene d’amore dell’uomo al quale non basta respirare per vivere se al proprio fianco non sente il respiro della donna che ama.

Veramente un bel disco, curato, al contrario delle apparenze mai banale, con dei testi sofisticati ma soprattutto la volontà di ricerca e sperimentazione.

Voto 8-\10

Ghost track: Fratelli, duetto tra raiz e una inglesina in salsa funky.

lunedì 4 febbraio 2008

i concerti della settimana nella capitale

Inizia con questa settimana una nuova rubrica, tesa a tenere aggiornati gli amici sugli eventi
musicali delle notti romane. Con cadenza settimanale cercherò di consigliare il meglio o il meno peggio della programmazione concertistica capitolina. a presto cco.



martedi 5 febbraio Latte e suoi derivati, teatro vittoria
mercoledi 6 febbraio Enrico Rava, auditorium parco della musica
venerdi 8 febbraio Delorentos, locanda atlantide
sabato 9 febbraio Jennifer gentle, circolo degli artisti
domenica 10 febbraio Comaneci, traffic

prossimamente: To rococorot, Mission, Zu e molti altri

mercoledì 30 gennaio 2008

roma-samp 1-0

Approfittando dei prezzi popolari e del clima decisamente disteso ieri ho portato Manu allo stadio. In compagnia di Francesca ed Igor, malgrado la mia fede bianconera non ho esitato a tifare come un vero lupacchiotto! in fin dei conti è la squadra della mia città, al diavolo le antipatie reciproche che da sempre caratterizzano i rapporti tra le due tifoserie. tanti bambini, tante famiglie, e quel tocco di romanità del tifo che mette allegria ad ogni svarione delle due squadre mi hanno fatto passare due ore in santa pace. la partita nel complesso non è stata eccezzionale, anzi; er pupone non ne ha azzeccata una, tutta la squadra è sembrata giocare col freno a mano tirato, ma confesso che i tocchi di prima li davanti sono una vera delizia per ogni appassionato di questo sport. cicinho e mancini su tutti. tornato a casa ho constatato che la tv fa vomitare: vespa e mentana a masturbarsi con i dialoghi di olindo e la moglie, da pelle d'oca. per fortuna ho potuto chiudere la mia serata di sport in bellezza con l'ennesima visione dell'Allenatore nel pallone (film godereccio assunto a cult del cinema di genere).
"mi avete preso per un coglione!! no per un eroeeeee" ciao cco

sabato 26 gennaio 2008

cena tra amici

ieri sera cena tra amici.
qualche anno fa Simone , un mio vecchio compagno del liceo, propose a me ed Andrea di rincontrarci col professore di italiano e latino del biennio , con il quale era rimasto in contatto dopo il diploma; aderimmo all'incontro in maniera entusiasta: fu una serata gradevole anche se in quell'occasione continuammo a sentirci degli alunni in gita col prof. A quella serata ne seguirono altre, ricordo con particolare piacere una volta che ci ospitò a casa sua, una cena deliziosa ed originale, dipinta magistralmente da un sottofondo musicale dei Radioderwish. Un approccio multietnico che ci fece scoprire dei lati davvero originali di quell'uomo; fu la sera che iniziammo a darci del tu, ed il professor bertilaccio si trasformò in Roberto.
anche se ci si vede non più di un paio di volte l'anno, è nata una bella amicizia, che è appunto ravvivata da appuntamenti culinari all'insegna delle culture più disparate.
Roberto è un esperto di cucina etnica, e ieri sera ci ha fatto conoscere un ristorante di cucina etiope e eritrea chiamato "il corno d'africa"; locale d'atmosfera, con un arredo che richiama alla terra madre senza essere kitch, luci soffuse e musica di sottofondo quasi impercettibile.
ci siamo seduti su comode poltroncine attorno ad un tavolino circolare basso, il tempo di toglierci i cappotti e ci è stato offerto un aperitivo da uno dei due gestori del locale (due signorotti sui sessanta molto gradevoli!): menù semplice basato su un tris di antipasti e un piatto unico di carne o vegetariano.
per la cronaca l'antipasto consiste in felafel (polpette fritte fatte con farina di ceci), e frittelle o vegetariane (con lenticchie) o di carne tritata, il tutto cosparso con due salse piccanti; per il piatto unico io ho optato per lo zighini ( bocconcini di manzo stufato con salsa piccante): tutto prelibato.
la cosa più entusiasmante e divertente rimane il servizio: le pietanze di tutti i commensali sono servite su un unico grande piatto circolare dello stesso diametro del tavolo, completamente ricoperto del loro "pane" (a metà strada tra una piadina morbida e le "crespelle" romane) che si stacca a pezzetti e lo si una come posata al posto di forchetta e coltello: una sorta di scarpetta etnica!
non c'ho messo tanto ad affinare la tecnica, se ne sono accorti i miei vicini di tavolo ai quali ho "rubato" parte delle loro porzioni.
ieri sera cena con manu, alice, andrea e roberto.
ciao cco

giovedì 24 gennaio 2008

notizie curiose


riporto qui la notizia apparsa su alcune pagine web
"I cani non sono ammessi e neppure le persone strane". Con questa
motivazione ad una coppia di "gotici" inglesi, Dani Graves di 25 anni
e Tasha Maltby di 19, è stato impedito di salire in autobus in Gran
Bretagna. Il ragazzo, infatti, teneva al guinzaglio la fidanzata
proprio come un cagnolino. Nessuna violenza, ha giurato lei: "è una
mia libera scelta essere il suo animale domestico" ha spiegato la
ragazza al Daily Mail, "e non danneggia nessuno". Di diverso avviso il
controllore del bus, che ha chiesto ai due di allontanarsi. La coppia
però non si è arresa ed ha querelato l'azienda dei trasporti,
dichiarandosi "vittima di una discriminazione".

domenica 20 gennaio 2008

schedina della domenica

l'ultima volta che ho pubblicato una scheedina "vincente" ho fatto na figura de mer.a!
giochiamo pure oggi!

juv-sam 1
liv-emp 1
nap-laz 1
pal-sie 1
rom-cat over
udi-mil 2
int-par over

importo 6 € vincita 391€

ps ci rivediamo domani, spero più ricchi!

venerdì 18 gennaio 2008

cure antidepressive

come avrete capito, questa settimana non è stata prorpio delle migliori.
questa mattina (data ultima per la presentazione), malgrdo le indicazioni negative del professore, avrei voluto consegnare tutti gli incartamenti per provare comunque a laurearmi a febbraio; ciò non è stato possibile, perchè ieri per la terza volta non c'è stato verso di farmi verbalizzare l'esame: motivo ufficiale, assenza di rete in facoltà. appuntamento ore 15.30 e sono uscito a mani vuote alle ore 21.40.
non è periodo.
ho deciso allora di dare fuoco alle polveri, e siccome dicono che spendere i soldi aiuti a curare questo malessere interiore ho acquisito ben 2 biglietti per pj harvey (uno sarebbe per manu, ma è riuscita a farmi incazzare pure oggi, perciò glielo darò piu in la) e uno per la partita di rugby del sei nazioni.
sono più sereno!
a presto miei cari

mercoledì 16 gennaio 2008

video della settimana Bjork "declare indipendence"

dedicato a mastellone e willi bordon.
(clicccare su titolo per vedere video..)

compagni di giochi cercasi

1)domani vado a prendere biglietto per pj harvey del 9 marzo. c'è qualche interessato?
2) circolano voci che venerdi mettono in vendita i biglietti per italia scozia? qualcuno sa qualcosa?

ciao cazzabbubboli

barcollare...

ieri ho barcollato.
è stata una giornata di merda, di quelle che lasciano il segno.
ho finito ufficialmente gli esami. ho preso 30.
ma a febbraio non mi laureo.
per l'ennesima volta è franata la terra sopra la quale cammino.
c'era il rischio, ma speravo di poterci credere fino alla fine, invece l'affettuoso prof mi ha sbattuto in faccia la porta, parlando chiaro.
questa è la costante della mia avventura.
ho lo stomaco in subbuglio, sogno tutte le notti l'esame di maturità.
ora non so davvero dove mettere le mani; ma siccome sono ironico, mi scappa la battuta: le mani me le metto tra le gambe, facendo il gesto scaramantico che porta fortuna per eccellenza!.
tutti i giorni qualcuno mi fa la domanda: allora quando ti laurei? la stessa domanda da giorni mesi anni.
avevo cominciato a dare una risposta. dovrò correggerla.
a caldo sono veramente affranto, ho ricevuto un pugno in faccia ed ho barcollato.
sono un ottimo incassatore, supererò anche questo round.
scusate lo sfogo.

martedì 8 gennaio 2008

10 anni fa usciva DESERT SESSIONS VOL.1

dedicare un'ora della mia giornata a parlarvi di musica in questo periodo è davvero un lusso. la tesi succhia linfa, e non mi da scampo, in compenso credo di non aver mai ascoltato cosi tanta musica come in questo periodo! la mattina accendo il pc, leggo la posta, apro il mio blog, parte la playlist e faccio la rassegna stampa dei blog amici e dei giornali on line, poi accendo autocad e fino alla sera mi dedico a lui rigettando su winamp decine di dischi.
oggi posso parlarvi di un disco, solo perchè ieri ho fatto la revisione e quindi ho le classiche 24 ore di scarico nervoso!
Sfogliando le riviste d'epoca apprendo che il gennaio 1998 è stato avaro di bei dischi (almeno che io sappia!), è stata dura scovare qualcosa di conosciuto, tra due tre titoli salvabili ho scelto il primo volume delle desert session (inizio l'ascolto :)).
nel 1997 i Kyuss, inventori dello stoner rock e suoi più grandi interpreti, mettono la parola fine alla storia della band; un vuoto a mio parere incolmabile per la scena del moderno rock mondiale, nasceranno poi band come Queens of the stone age, Slo burn ed Unida a rendere meno amara la scissione.
in attesa di partire con i Queens, josh Homme (chitarra dei Kyuss) raduna nel suo studio nel deserto americano, un gruppo di amici (componenti di Kyuss, Soundgarden, Fu manchu, Monster magnet tanto per capirci!) e registra questa session, inizialmente pubblicata su vinile da collezione e poi rieditata in cd insieme alla seconda session nella versione che sto ascoltando.
quel regalo per pochi intimi si è trasformato nel corso di questi 10 anni in un appuntamento fondamentale per gli amanti del genere (dovremmo essere arrivati al vol. 10) .
la "predica" di padre Josh apre il disco, 45 secondi di voce effettata per introdurre il sound ipnotico di basso e batteria di Girl Boy Tom, un pezzo strumentale dal sapore vagamente retrò davvero accattivante; Monkey in the middle ci riporta ad atmosfere più rilassate, pezzo per chitarra slide basso e piatti, gustosa dai tratti inspiegabilmente dark.
la sequenza di brani, piuttosto brevi è serrata, riecco presentarsi il ragazzo-a Tom a chiudere la prima parte;il lato b inizia con la splendida Cowards Way out, manca la pulizia, ma si sa il deserto è portatore di polvere, altrimenti questo pezzo non avrebbe sfigurato in qualche disco dei Pink floyd, grande poi il finale con un cambio di ritmo ed un intercedere a metà strada tra l'hard e la psichedelia.
Robotic Lunch è davvero tosta, un insieme di chitarre stonate riproduce fedelmente il mio stato mentale quando mi viene mal di testa, da psicopatici fare una cosa del genere: immaginate Les Claypool e Mike Patton sotto acido e capirete di cosa sto parlando.
ritorniamo a canoni standard, e godiamo del rock seventy di Johnny the boy, musica scarna, essenziale e per la prima volta compare la voce di Josh, siamo esattamente a metà strada dai due principali progetti del chitarrista, Queens of the stone age ed Eagles of death metal; l'epilogo di questa prime session è Screamin' Eagle, cavalcata imperiosa, adornata con un coretto da film western.
io sono di parte, li ho "visti" nascere, crescere e moltiplicarsi, nello spirito e nell'approccio rappresentano per gli anni 90 quello che black sabbath e led zeppelin hanno rappresentato dalla fine dei 60 e per tutti i 70: l'evoluzione.

voto 7.5\10

domenica 6 gennaio 2008

i primi acquisti del 2008

ieri a Roma prima giornata di saldi, e come tradizione io e la mia compagna ci siamo riversati per le vie del borgo al ribollir .... nella realtà il borgo negli anni si è trasformato in centro commerciale, dove si va anche se non si deve comprare niente, tanto per passeggiare.
sempre più convinto che fare shopping con una ragazza porti ad un imbarbarimento della psiche, alla fine del secondo giro dei 150 negozi ho vinto un giro gratis da fnac, dove ho acquisito i diritti allo sfruttamento dei primi cd del nuovo anno.
in serie ho preso:

subsonica - subsonica
subsonica - "amorematico" ;)
marlene kuntz - uno
interpol - our love to admire
radiohead - in rainbows

ho dovuto lasciare sugli scaffali per evidenti problemi di budget i nuovi di benvegnù e tankjan, però in compenso mi sono preso due dvd! sotto consiglio del libro regalatomi ho comprato due film della passata stagione che mi sono perso, Babel e Volver.

ciao e buon 6

mercoledì 2 gennaio 2008

do you see the light??


oggi per ben due volte se ne è andata la luce; voi direte:e sti ca..i! ed invece no!! il povero cco è riuscito per due volte a perdere l'ultima mezzora di lavoro al pc. sono dieci anni che uso autocad eppure continuo a scordarmi di salvare i file in continuazione. come mi fa incazzare quando riaccendi il pc e ti accorgi che l'ultimo salvataggio risale a mezzora prima. sto accusando. perciò aiutatemi, e avvisatemi quando non avete di meglio da fare! dite:cco hai salvato!!

martedì 1 gennaio 2008

che fine hanno fatto i sigur ros??


ahhhhh maledizione! help meeee!
primo ascolto dell'anno, grazie anche al video visto in precedenza, decido che sarà ( ) dei sigur ros. cerco il cd, di sopra non c'è, scendo di sotto e a posto non c'è, rovisto tra le pile in disordine ed emerge. accendo lo stereo, apro la custodia e..... dentro il cd è vuoto!
dove seiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, mio piccolo ed indifeso cd! accetto volontari che vengano a trovarmi a casa e mi aiutino nella ricerca. devo trovarlo assolutamente. devo sistemare la mia stanza dei cd, è giunta l'ora. buon anno cco