sabato 26 gennaio 2008

cena tra amici

ieri sera cena tra amici.
qualche anno fa Simone , un mio vecchio compagno del liceo, propose a me ed Andrea di rincontrarci col professore di italiano e latino del biennio , con il quale era rimasto in contatto dopo il diploma; aderimmo all'incontro in maniera entusiasta: fu una serata gradevole anche se in quell'occasione continuammo a sentirci degli alunni in gita col prof. A quella serata ne seguirono altre, ricordo con particolare piacere una volta che ci ospitò a casa sua, una cena deliziosa ed originale, dipinta magistralmente da un sottofondo musicale dei Radioderwish. Un approccio multietnico che ci fece scoprire dei lati davvero originali di quell'uomo; fu la sera che iniziammo a darci del tu, ed il professor bertilaccio si trasformò in Roberto.
anche se ci si vede non più di un paio di volte l'anno, è nata una bella amicizia, che è appunto ravvivata da appuntamenti culinari all'insegna delle culture più disparate.
Roberto è un esperto di cucina etnica, e ieri sera ci ha fatto conoscere un ristorante di cucina etiope e eritrea chiamato "il corno d'africa"; locale d'atmosfera, con un arredo che richiama alla terra madre senza essere kitch, luci soffuse e musica di sottofondo quasi impercettibile.
ci siamo seduti su comode poltroncine attorno ad un tavolino circolare basso, il tempo di toglierci i cappotti e ci è stato offerto un aperitivo da uno dei due gestori del locale (due signorotti sui sessanta molto gradevoli!): menù semplice basato su un tris di antipasti e un piatto unico di carne o vegetariano.
per la cronaca l'antipasto consiste in felafel (polpette fritte fatte con farina di ceci), e frittelle o vegetariane (con lenticchie) o di carne tritata, il tutto cosparso con due salse piccanti; per il piatto unico io ho optato per lo zighini ( bocconcini di manzo stufato con salsa piccante): tutto prelibato.
la cosa più entusiasmante e divertente rimane il servizio: le pietanze di tutti i commensali sono servite su un unico grande piatto circolare dello stesso diametro del tavolo, completamente ricoperto del loro "pane" (a metà strada tra una piadina morbida e le "crespelle" romane) che si stacca a pezzetti e lo si una come posata al posto di forchetta e coltello: una sorta di scarpetta etnica!
non c'ho messo tanto ad affinare la tecnica, se ne sono accorti i miei vicini di tavolo ai quali ho "rubato" parte delle loro porzioni.
ieri sera cena con manu, alice, andrea e roberto.
ciao cco

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao!sono una ex alunna del prof bertilaccio, e mi piacerebbe risentirlo dopo tanto temp dal diploma, hai per caso un suo indirizzo mail??il mio è bibbi85@hotmail.com ti ringrazio se mi vuoi aiutare, ciao Bianca Staglianò

EgoAndTheGang ha detto...

Il problema è che il nome "Roberto Bertilaccio" è per molti evocativo. Mi chiedo spesso come stia, la notte sogno ancora quella terrificante interrogazione sull'odiatissimo (...e mai studiato) Verga. Se non ti è di troppo peso ti chiedo di portargli il mio caro saluto. A distanza di anni i suoi vecchi alunni lo ricordano con grandi stima e affetto.
Ti ringrazio,
Cristiano - sez. D

Anonimo ha detto...

cIao ragazzi! scusate ma ho trovato nella ricerca roberto bertilaccio così per caso e non potevo non entrare a curiosare...e ho fatto bene!!!!!!credo....

potreste darmi un suo contatto se ce l'avete? VORREI AVERE IL PIACERE di risentirlo. grazie!!! riccardo gabrielli sez. C.
ps: la mia mail è
dragonheart85@infinito.it